Non solo acquerelli, dovrei dire, tanto per cominciare. Ma lasciatemi partire dall’inizio.
Ho sempre desiderato saper disegnare, dipingere, creare immagini, forme, giostrare con i colori. Nella mia famiglia praticamente tutti hanno qualche talento artistico, tranne me. Non che ci pensassi giorno e notte a questa cosa, ma ogni volta che mi ritrovavo ad ammirare un lavoro artistico sentivo un piccolo rimpianto dentro di me. Naturalmente mi sono dovuto presto rassegnare: non ne sono proprio capace, non ho il talento, non sono portato per il disegno, se provo a fare qualcosa i risultati gridano vendetta. E il peggio è che me ne rendo conto. Così, a suo tempo, mi sono rassegnato a cercare altrove, nella scrittura per esempio, la mia forma di espressione artistica.
Poi è arrivata la prospettiva di andare in pensione un po’ in anticipo. La prospettiva è divenuta realtà e mi ritroverò da luglio senza più l’affanno del lavoro. Con tanti altri problemi e cose da fare, certo, ma anche con la possibilità di utilizzare un po’ del mio tempo per me. La scrittura naturalmente, prima di tutto. Proverò a dare una costanza, una regolarità allo scrivere. Vedremo gli effetti.
Ma, complice mia figlia e il corso di pittura che segue, in un angolino del mio cervello un tarlo rosicchiava. Mi sono ritrovato, più o meno inconsapevolmente, a guardare video, leggere articoli, studiare materiali. Ma sempre consapevole della mia naturale impossibilità a poter produrre qualcosa di artisticamente rilevante. A un certo punto, tuttavia, non so dire bene su stimolo di quale dei tanti artisti che ho sbirciato, mi sono reso conto che non è affatto necessario essere bravi per dipingere o disegnare. Ho capito che si tratta di qualcosa che, alla base, rientra nel puro divertimento. Una coltivazione dell’anima, se così si può dire. Ho visto quanta gente, senza raggiungere risultati particolarmente rilevanti, ha la passione per questa arte e trova serenità e gioia nel praticarla.
E allora eccomi qui. La prenderò come un gioco, un passatempo, una meditazione cromatica. Proverò a imparare, sfrutterò ogni maestro o maestra che troverò, ci metterò impegno, ma senza rincorrere un qualche risultato preciso. Senza obiettivi se non quello di divertirmi e godermi la bellezza. Senza stress, senza competizione. Un acquarellare un po’ buddista, se così si può dire.
Il viaggio inizia. Si affiancherà a quello della scrittura. Convergeranno, se possibile, in certe occasioni. Senza drammi, senza sforzi, senza intenti premeditati. E poiché raccontare è qualcosa che non posso evitare di fare, racconterò i miei passi su questo sentiero. Per me, prima di tutto, e per chi mi vorrà ascoltare.
Nella foto il frutto della mia prima lezione. Da qui inizia il viaggio. Non importa dove arriverò, intanto me lo godo.
Grande Mario,
mi era giunta all’orecchio una vocina che diceva…”Mario si cimenta nella pittura ed anche egregiamente”. Bene, vedo con piacere che anche in questo campo i risultati sono notevoli, come in tutto quello che hai fatto nella tua vita. Le sfide, sono il tuo pane quotidiano come sempre. Oltrepassiamo questi limiti da noi imposti per mancanza di tempo.
Bravo, veramente bravo
In realtà la maestra di pittura mi ha maltrattato parecchio prima di riuscire a farmi fare qualcosa di decente, ma è già un miracolo eheheh
Capisco, sapessi in quanti (maestri ed allievi) mi hanno maltrattato durante gli studi al liceo artistico. Poi le prime strisce a fumetti (inchiostratore) i primi disegni e le varie tecniche. Ed oggi non riesco a tenere neanche una matita in mano…il tempo passa ed anche la voglia. A proposito, passando di palo in frasca, ho scritto un raccontino alla mia attuale giovane età (che poi è anche la tua), un giorno, se riusciamo a vederci, covid e macchine rotte permettendo, vorrei che lo leggessi. Nulla di che, ma ha manifestato lui (il raccontino breve) la voglia di uscire e farsi notare….scrivimi, scrivimi diceva dentro di me ed io l’ho fatto. Un grande abbraccio (ma con la mascherina FFP2).