Photo by Lukas Budimaier on UnsplashIeri sera, mentre controllavo la posta personale, mi sono reso conto di una cosa. Consapevolmente, intendo, perché dal punto di vista inconscio questo fenomeno l’avevo già percepito, anche se non razionalizzato.

Il fatto è questo: ricevo ogni giorno i messaggi promozionali dei vari shop online, da Amazon a Kobo, passando per IBS. E ogni giorno sono ero solito andare a vedere cosa avevano da offrire a prezzo stracciato. Un modo per arricchire la libreria di testi interessanti senza spendere grosse cifre.

Ma ieri sera ho preso consapevolezza di una cosa che succede ormai da molti giorni, forse settimane. Non vado più a spulciare le offerte. Non ci vado perché ho già accumulato davvero tanti, troppi e-book da leggere. Comincio a pensare che comprarne ancora non valga più la pena. Ho perso anche lo stimolo di andare a vedere se tra quelli offerti c’è quel titolo particolare che magari comprerei comunque.

Se questo sta accadendo a me, ho pensato, potrebbe essere che stia accadendo anche ad altri lettori forti, simili a me. Le offerte a prezzi stracciati si moltiplicano, in maniera paradossale e parossistica, e noi, semplicemente, siamo saturi. Abbiamo code di lettura troppo nutrite, in qualche modo scoraggianti. Magari l’effetto con gli e-book non è potente come quello che avremmo nel comprare l’equivalente quantità di libri cartacei, ma evidentemente c’è anche con la loro versione digitale.

Credo quindi che l’esasperata corsa a svendere e-book, innescata in una prima fase dagli scrittori indie, ma ormai alimentata dai grossi shop online, e l’accondiscendenza degli autori e degli editori nell’assecondare questa pratica, stia avendo un effetto anestetizzante sul mercato digitale, con la possibilità concreta di soffocarlo, ucciderlo prima ancora che si sia completamente formato. E la mia sensazione è che andrà anche peggio di così.

Soluzioni? Non ne vedo a portata di mano, e sono abbastanza indeciso anche sulla direzione da prendere a livello personale. Forse è arrivato il momento di distinguersi dalla massa con un comportamento più equilibrato, fissare un prezzo e mantenerlo, dare qualche certezza in più a chi compra che il valore di quello che gli stiamo vendendo non sia in balia del capriccio di uno store, o del nostro.

Di certo l’istinto personale mi dice di non seguire l’onda. Se non altro perché la folla non è il mio habitat.