Quando si scrive qualcosa, specialmente se si stanno muovendo i primi passi, in particolare quando si tratta di un romanzo, uno dei dubbi ricorrenti negli autori riguarda la capacità di raggiungere il lettore.
Saremo in grado di spiegare cosa vogliamo dire? Di trasmettere l’essenza dei personaggi come li abbiamo pensati? Di coinvolgere le persone che ci leggeranno nel mondo che abbiamo immaginato?
L’unica certezza è che questo non può succedere con tutti i lettori. Per quanto sforzi si possano fare, la varietà delle persone e le loro diverse caratteristiche, le loro storie, contribuiscono a filtrare e cambiare quello che abbiamo scritto. In qualche modo ogni lettore ha una copia personale del nostro libro, che è una fusione di quello che abbiamo trasmesso nelle nostre pagine con quello che è il vissuto e l’essenza di chi legge. Questo non è un male, intendiamoci, a volte gli stessi autori possono scoprire qualcosa di sé proprio attraverso gli occhi di un lettore.
Poi arriva una recensione come questa, o un vecchio amico ti chiama entusiasta per parlarti del libro, o ti ferma per i corridoi una collega, ed è una gioia vedere che la risposta a quelle domande può essere positiva, che quello che volevi dire è arrivato. E tutti i dubbi scompaiono.
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