Un altro frammento di testo eliminato durante le varie revisioni del libro. In questo caso qualcosa è stato recuperato e inserito in altra scena, questo  era tuttavia il testo originale come lo avevo pensato. Sarebbe dovuta essere una delle tante scene presenti nelle giornate che precedono l’azione dei Baby Boomers. Provenendo direttamente dalla prima stesura non ha subito la lavorazione di raffinamento di cui ha goduto il resto del libro, quindi perdonate se ci dovesse essere qualche sbavatura.

Stavolta il protagonista è Luca, alla ricerca di un libro, finirà per trovare ispirazione per un testo più importante.

Luca e il libro del coppiere

La libreria odorava di carta, ed era enorme. Lunghe file di scaffali allineati si susseguivano, ognuno marcato da una targa in alto che ne identificava a grandi linee il contenuto. Era ancora una delle poche di quelle dimensioni, e Luca la frequentava soprattutto per questo motivo. Se c’era un posto dove avrebbe potuto trovare quello che stava cercando, era quello. Si avvicinò al commesso, che lo conosceva bene, essendo uno dei clienti più assidui della libreria.
«Ciao, sto cercando ‘Il libro del coppiere’ di Hafez, è un poeta persiano.»
Il commesso annuì e fece una rapida ricerca su un terminale di computer, scosse la testa un paio di volte, digitò ancora qualcosa sulla tastiera, poi comunicò il risultato: «Mi spiace Luca, qui in libreria non c’è, e purtroppo non possiamo neanche richiederla, è andata fuori produzione e non ne esiste più una versione ordinabile.»
«Ma dai, come è possibile, neanche con il print on demand
«No Luca, quella roba è stata pubblicata troppi anni fa, e solo in cartaceo, non è un titolo che vende, non è mai stata convertita e resa disponibile in digitale. Niente print on demand quindi. Lo sai, la poesia non tira, e quella antica meno che mai.»
Luca era sconfortato e rimase ammutolito, immobile sul posto, mentre ragionava cercando di trovare un’alternativa, anche se sapeva già che quello in cui si trovava era con tutta probabilità l’unico posto dove aveva avuto qualche speranza di trovare quel testo. Tutto il suo corpo manifestava il suo disappunto, sembrava quasi in procinto di crollare su se stesso, le braccia abbandonate e le spalle cadenti, il capo reclinato.
«Uno dei più grandi poeti persiani, dimenticato, perso…» mormorò tra sé, sempre più rattristato.
Il commesso vedendolo così abbattuto cercò di aiutarlo in qualche modo.
«Luca, conosco una signora che gira per i mercati con la sua bancarella di libri di seconda mano. È come te, una grande amante della poesia, svuota cantine, compra e vende libri usati, può darsi che lei ne abbia magari qualche copia, sono libri che la gente difficilmente compra, quindi se le è capitato tra le mani sicuramente ce l’ha ancora. Puoi provare a sentirla.»
Luca annuì, non aveva molte speranze, ma tanto valeva provare. Il commesso gli scrisse su un foglietto il calendario dei mercati dove la signora teneva il banco. Quel giorno l’avrebbe potuta trovare al porto, come ogni mercoledì. Prese il foglio e uscì fuori, tenendolo tra le dita. Faceva già freddo. Si avviò verso la metropolitana, non aveva altro da fare quel giorno, così decise di andare al mercato del porto per continuare la sua ricerca.
Mentre scendeva le scale pensò che era quello il problema, la gente aveva dimenticato la poesia, non la conosceva più, era diventata indifferente, non si lasciava toccare dalle emozioni. No, peggio ancora – pensò – le persone hanno paura delle proprie emozioni, paura che possano portarli in luoghi dove non sono mai stati, in situazioni nuove senza punti di riferimento. Hanno paura della vita. Hanno paura di sognare.
Un’idea gli saltò in testa. Ci vuole più poesia, ragionò, e decise che l’indomani sarebbe passato dal vecchio del fiume. Chi altri, se non Raniero, poteva dargli la poesia che mancava?