libri-foglieDa quando Amazon è sbarcata in Italia con il suo Kindle Digital Publishing è diventata una consuetudine per gli autori indipendenti offrire periodicamente i propri libri in forma gratuita. La piattaforma KDP infatti, per i titoli digitali che vengono mantenuti in maniera esclusiva sulla stessa, consente di offrire l’e-book gratis per cinque giorni ogni trimestre. L’intento di un autore che usufruisce di questa opportunità è quello di raggiungere più lettori, per quanto senza resa economica, racimolare forse qualche recensione, si spera positiva, e soprattutto guadagnare qualche posizione nella classifica Amazon. Questa ultima è in realtà la vera cosa che conta. Se un libro offerto gratuitamente viene scaricato in maniera massiccia ci sarà un effetto rilevante sulla classifica, generando quindi una buona visibilità del titolo nei giorni immediatamente successivi alla promozione. Cosa che in teoria può generare altre vendite reali.

Sembrerebbe dunque uno strumento importante in mano agli autori indie, che consente di guadagnare un qualche effetto positivo sul posizionamento dei suoi titoli, senza comportare costi pubblicitari, visto che non si possono valutare come costi le mancata entrate delle copie digitali scaricate in questo modo. È un metodo che anche io ho utilizzato in passato e continuo a utilizzare per alcuni racconti pubblicati sulla piattaforma Amazon.

Tuttavia, questo non avverrà né per Baby Boomers, né per la raccolta di racconti Fughe. Ora cerco di spiegare il perché di questa scelta.

I motivi principali sono due. Il primo è che per accedere a questa possibilità bisogna garantire la distribuzione esclusiva dell’e-book su Amazon. Questo potrebbe sembrare al momento un problema marginale, visto che la gran parte delle vendite noi indie le registriamo proprio tramite questa piattaforma. Ma proprio in virtù dello spirito che ci spinge a seguire la via dell’autonomia editoriale, limitarsi a un solo sistema di distribuzione non può essere considerata l’opzione migliore. Dunque c’è una buona ragione per rinunciare alle promozioni gratuite, quella di non rinunciare alla distribuzione su altri canali, come Kobo, Google, Apple.

Il secondo motivo è meno pratico, più sottile, ma non meno importante. L’ho maturato più dalla mia esperienza di lettore, e quindi di acquirente di libri, che da quella di autore. Ha a che fare con il rapporto tra lettore e venditore, qui chiaramente individuato come l’autore stesso, pur se attraverso una piattaforma come quella di Amazon. Ha a che fare con i soldi e la psicologia di chi spende per una vostra opera. Il problema è presto detto: se oggi compraste un oggetto per una certa cifra, magari non alta ma neppure irrilevante, e domani lo stesso oggetto venisse distribuito gratuitamente a chiunque spinga un bottone, la cosa non vi creerebbe disturbo? Non vi stimolerebbe un feeling negativo verso chi avesse deciso di seguire questa pratica commerciale? Probabilmente sì, a meno che la cifra non fosse stata irrisoria.

Se aveste pagato un racconto 99 centesimi e poi lo vedeste distribuito gratuitamente per qualche giorno sareste più propensi a non prendervela. Ma se lo stesso racconto o libro lo aveste pagato qualche euro, è facile che la cosa vi disturberebbe a prescindere da altre considerazioni. Allo stesso tempo, che il cliente se la sia presa o meno, è facile che entri nell’ordine di idee di non comprare più i lavori di quell’autore, o in generale di autori indie. Magari in futuro aggiungerà il libro alla lista desideri di Amazon, ma lo farà con l’idea che prima o poi il libro sarà gratuito. Difficile a quel punto che lo compri.

Oltretutto con così tanti autori indie e con così tante offerte gratuite ogni giorno, si sta già sviluppando nei clienti l’aspettativa di non pagare la maggior parte dei libri indie. Un problema simile accade quando romanzi vengono venduti a 99 centesimi. Questo è il motivo per cui i miei romanzi o le mie raccolte sono e saranno venduti come minimo a 2.99 e probabilmente tenderanno in futuro a salire leggermente di prezzo.

Diverso il discorso per le offerte istituzionali Amazon che sono associate al posizionamento in evidenza del prodotto. In questi casi l’occasione viene creata da Amazon stessa e l’autore non può sapere quando e se accadrà qualcosa del genere, né è pensabile rinunciare a questo tipo di opportunità. Qui siamo di fronte a un evento “esterno” all’autore, in genere limitato in durata all’arco di una giornata. I vecchi clienti che hanno pagato prezzo pieno possono accettare meglio la cosa e comunque vedranno come “colpevole” Amazon e non l’autore. E comunque il libro non sarebbe gratuito.

Ancora diverso il ragionamento per racconti di breve o media lunghezza, venduti al prezzo minimo di 99 centesimi o meno. Questi sono gli strumenti ideali per fasi conoscere e al tempo stesso evitare ricadute negative sui clienti. Spesso vengono scritti e messi online solo per questo scopo. In questo caso il prezzo irrisorio è compatibile con le dimensioni del testo e l’impegno che ha richiesto la sua produzione, molto più semplice e meno costosa di quella di un romanzo.

Infatti c’è anche un problema di qualità. Se si vuole produrre libri editati da professionisti, con copertine di buona fattura, ben impaginati e confezionati, si va incontro a spese come un qualsiasi editore. Non considerare queste spese, praticare prezzi troppo bassi, creare nei lettori l’aspettativa di non pagare i libri o pagarli cifre marginali, crea di rimando l’impossibilità di lavorare in modo professionale. Comporta la successiva creazione di prodotti più scadenti, i quali arrivano ai lettori a poco prezzo ma non li soddisfano, gettando un’ombra su tutta la classe degli autori indie. Non sono molti infatti gli autori in grado di assicurare una certa qualità senza ricorrere al mercato, e in genere ci riescono perché ricorrono all’aiuto di amici, per l’una o l’altra fase del processo editoriale. Al di là di queste eccezioni un autore indie ha bisogno di utilizzare editor, correttori, dei buoni gruppi di lettura beta, disegnatori e grafici.

Distribuire romanzi gratuitamente su KDP è dunque un’azione di marketing assolutamente lecita, che a mio parere andrebbe limitata a materiale promozionale, racconti brevi, titoli molto datati che hanno esaurito gran parte del loro appeal, ma al momento non intendo utilizzarla per romanzi e raccolte. Per avere una certa coerenza nel rapporto con i lettori; per cercare di mantenere un profilo qualitativo dignitoso.