Quando si parla di Amazon c’è sempre una doppia componente che deve essere valutata. Accade lo stesso con tutte le grandi protagoniste del web, da Google a Facebook, da Apple ad Amazon. Per un verso i servizi che offrono non possono che essere apprezzati dai clienti. Per l’altro, la loro dimensione, l’essere quasi sempre in posizione di monopolio di fatto, la loro forte focalizzazione sul business, li rendono temibili concorrenti, fino al punto da poter rappresentare un pericolo per lo sviluppo futuro di quel settore di mercato.

Tutto si può dire e fare, comunque, tranne che ignorarli. Se si è intrapresa la strada di essere almeno parzialmente autori indipendenti, non si potrà fare a meno di utilizzare Amazon come propria piattaforma d’elezione. Si tratta di un mero esercizio contabile, considerando che la maggior parte delle vendite di e-book sembrerebbero passare proprio dal loro store. Al momento, inoltre, Createspace e Amazon rappresentano i vettori più semplici ed efficaci per rendere disponibili sul mercato i propri testi in formato cartaceo.

Uno dei problemi di un autore indie alle prime armi sarà quello di convincere i propri amici e potenziali acquirenti dell’importanza di ogni singola vendita sulla piattaforma Amazon, specialmente nelle fasi iniziali della pubblicazione. Per un autore indipendente infatti, la via più semplice per farsi conoscere, e anche quella con maggiori possibilità di successo, è rappresentata dalla presenza nella classifica dello store Amazon. Se si riesce a piazzare il proprio libro nei primi posti, la famosa top 100, per almeno qualche giorno, ci sono buone possibilità che i potenziali clienti lo notino e magari, nonostante si tratti dell’opera di uno sconosciuto, lo comprino. Un libro che non si affacci mai in quelle classifiche, potrà invece contare solo sul passa parola e sulle conoscenze dell’autore. Ancora possibile fare volumi, ma solo nel caso si abbia già una consolidata schiera di lettori che segua l’autore.

Al lancio di un nuovo libro dunque, l’autore indie che vi tormenta per acquistarlo non lo fa per la manciata di centesimi che gli derivano da quella vendita, ma perché l’unica speranza di comparire, di essere esposto al grande pubblico, è legata alle vendite fatte nei primi giorni o durante la fase di prenotazione del libro. Devono essere abbastanza da spingere il titolo nelle top, almeno per qualche tempo. Per questo gli autori indipendenti cercano di costruire mailing list di lettori, tempestano gli amici di messaggi, fanno offerte, concordano recensioni e blogtour. Tutte azioni che si prefiggono lo scopo di creare una massa critica di acquisti a ridosso della pubblicazione. La differenza tra massima visibilità e totale oblio può essere rappresentata da poche decine di clienti in più o in meno, a volte da poche unità.

Lo stesso discorso vale per le recensioni. Aiutano a salire in classifica, dunque se avete letto un libro di autore indie, recensitelo, per lui è molto importante, non solo perché gli farà piacere sapere cosa ne pensate, anche si trattasse di una valutazione negativa, ma anche per il piccolo contributo di visibilità che deriva dalla vostra recensione.

Un discorso simile, se non proprio identico, può essere fatto per gli autori pubblicati da editori indipendenti che utilizzano Amazon come canale e il libro digitale in maniera privilegiata. Anche per questi la classifica Amazon è un elemento di marketing importante. Per gli altri invece, che si concentrano più sul cartaceo, presentazioni e lavoro sul territorio restano importanti, mentre Amazon comincia semmai a diventare più un nemico, un avversario, che un amico.

Spero che questo articolo sia servito a spiegare ai miei numerosi amici e conoscenti perché in questi ultimi giorni hanno ricevuto da me una sorta di pubblicità diretta per il mio ultimo libro, un sollecito all’acquisto. Non è altro che la ricerca di un sostegno per far arrivare il mio lavoro anche a chi non mi conosce. Un sostegno che si concretizza in un acquisto online, un piccolo gesto che può generare un grande effetto, se viene fatto da abbastanza persone. Vale per me ora, ma vale per tutti gli autori indie che conoscete. E anche per quegli editori che lavorano prevalentemente con il libro digitale. Abbiate pazienza dunque per questa mia frenetica attività di marketing e consolatevi considerando che questo raptus colpisce gli autori solo in occasione delle uscite di nuovi libri, cosa che raramente accade più di una volta l’anno.

Ah, che dite? Di amici autori ne avete a decine? Ahiahiahiahiaiiiiii…