Questi due racconti di Bulgakov continuano a piacermi. Ognuno di noi penso sia influenzato da qualche cosa che abbiamo fatto, dalle letture, dalle esperienze. Fromm per esempio ha influenzato sicuramente alcuni aspetti del mio modo di vedere l’amore e la vita. Bulgakov credo che abbia una qualche influenza sul mio senso dello humor.
Non mi stupisco quindi di trovare sempre divertenti Uova fatali e Cuore di cane. Ci sono i componenti che adoro. La presa per i fondelli del mondo reale, della politica, di quei personaggi che prosperano in certi ambienti. L’ironizzare dei tic, dei difetti e persino dei pregi dei suoi contemporanei – e forse anche dei suoi. Il paradosso, l’invenzione fantastica (forse fantascientifica per almeno il secondo racconto), che serve solo per creare un’ambientazione divertente e al tempo stesso adatta agli scopi dello scrittore.
Certo ci sono cose da capire. Bisogna grattare un po’, anche se in fondo la lettura sarebbe divertente anche rimanendo superficiali e poco curiosi. Ma il massimo si ottiene andando a fare qualche ricerca. Scoprire come funzionava la società in cui i racconti sono ambientati è certo un fattore che migliora la godibilità del testo. Si può capire allora quanto graffiante sia questo scherzo. Quanto poco gradito potesse essere a chi veniva preso di mira.
Letture veloci, se volete, oppure più lente, curiosando dove si deve, quando si sente il bisogno. In ogni caso grandi letture di piccoli testi. E quando accade l’autore è più grande ancora.
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