Premessa, al pari di un mio caro amico riterrei una benedizione la dipartita di TUTTI i ministeri da Roma. Dei motivi non sto a discorrere ora, sarebbe lunga ed è un post volante, ma potreste persino arrivarci da soli.
Detto questo, commento le notizie che vedono la Lega chiedere fortemente questi spostamenti Ministeriali.
Commento lapidario: loro non vogliono i Ministeri, loro vogliono i posti da spartire, con cui fare clientela, con cui sistemare gli amici. Che poi è quello che vogliono tutti no? Ne prendo atto, e spero che ne prendano atto anche i leghisti della base. Ora votano per un partito che assomiglia tanto a un vecchio partito Romano, spostando i ministeri saranno ancora più romani dei romani, com’è inevitabile che sia.
Sono al potere, localmente e centralmente, da un bel po di anni. Se volevano cambiare qualcosa è tardi. Ormai il potere ha cambiato loro, semmai ce ne fosse mai stato bisogno…
Ora dovrebbero solo cambiare il simbolo, un bello scudo crociato con uno spicchio di grana padano nel mezzo. Legocrazia Padana, qui se magna….
Il logo mi piace assai… Vedrai che resterà tutto com’è! Noi gridiamo al cambiamento, ma siamo sostanzialmente un popolo di camuffi! :)))
Guarda Cristina, alcune problematiche sollevate dalla parte “buona” della Lega, e per parte buona intendo quella che non ragiona con la pancia ma con la testa, sono condivisibili. E sono anche comprensibili almeno in parte le antipatie verso una cultura “Romana”, dove per romana si intende non l’appartenenza alla città, ma quella ad un modo di pensare statalista e clientelare.
Il problema è che al di la dei proclami, al di la delle minacce o delle promesse, questi signori hanno fatto molto poco, direi niente. Se guardiamo all’azione di Brunetta, in un ministero gestito da un leghista come quello degli interni, ti posso assicurare, avendo notizie in diretta, che semmai le cose sono peggiorate. La meritocrazia non si produce vessando i dipendenti di fascia bassa, ma costruendo per prima cosa una dirigenza valida. Se i primi a “fare ammuina” sono i capi, non c’è verso di cambiare alcunchè….
Ora a me pare proprio che questa forte volontà di spostare qualche Ministero al nord non sia altro che voglia di romanità. Nel senso peggiore del termine.
E se ho ragione sai come finisce? Che avremo posti nuovi al nord senza sopprimere i vecchi.
Un ottimo compromesso che fa felici tutti, alla democristiana e romana maniera.
Mario, non sono molto daccordo con la tua “tesi”.
Senz’altro i leghisti un merito lo hanno: quello di star facendo saltare il tappo. Anche la loro recente presa di posizione nei confronti della “MUNNEZZA E’ NAPULE…” , evidenziano come non sia piu’ possibile andare avanti con Aspirine, quando c’e’ da fare operazioni chirurgiche, a livello generale…
In aggiunta a quanto da te detto (poltrone da spartire, clientelismo del nord, ecc.) io credo che sia chiaro il loro disegno: rompere il centralismo romano, dare risposte ai loro elettori dando posti di lavoro, e cacciare da Roma ogni linea di potere…
Non sono daccordo che non abbian fatto la loro, i quattro al governo , almeno, un minimo d’impegno e serieta’ ce l’hanno messa. Il fatto e’ che il “loro disegno” e’ molto piu’ profondo: fare del Nord una isola felice, dove circoli la loro moneta, e le tasse da loro pagate non servano piu’ a foraggiare il Sud , ma rimangano a loro disposizione. In bella faccia allo spirito unitario e alle lotte partigiane (che peraltro partirono e prosperarono proprio in quelle zone…).
Ora, i Ministeri non si muoveranno, ma , col tempo, temo che il loro disegno andra’ in porto. Quando parlano di secessione, io tremo: non perche’ me ne freghi molto se , una manciata di trogloditi si staccano dal suolo patrio, ma solo, ed esclusivamente, perche’ credo fortemente nel principio costituzionale dell’Unita’ d’Italia, faticosamente conquistato dopo secoli di lotte, guerre, e aspri dibattiti liberali…
Borghezio, Calderoli, e cosi’ via, non mi spaventano: sono degli emeriti , squallidi, ed ignoranti pezzi di un’Italia che non mi piace.
Ci sono altri pezzi d’Italia che non mi piacciono. Ma spero sempre che dai nostri errori, riusciremo ad imparare.