Ogni volta.
Ogni volta che leggo ricerche come questa, mi girano i coglioni.
Non che questa sia peggiore di altre, è la tipologia di notizia che mi fa incazzare.
Secondo questi esimi scienziati i vegetali congelati sono meglio di quelli freschi.
Non metto in discussione i dati, metto in discussione i risultati, ed in particolare il modo in cui i risultati sono presentati.
Il fatto: secondo la ricerca se prendiamo un vegetale fresco, questo mediamente arriva a tavola dopo due settimane dalla raccolta. Se invece congeliamo un vegetale subito dopo la raccolta e poi lo scongeliamo e consumiamo, il contenuto di nutrienti pregiati, come le vitamine, è superiore.
Bravi.
Potrei però avere invece altri dati? Per esempio, cosa succede se il vegetale non viene “manco per il cazzo” congelato subito dopo il raccolto, ma magari giace per una settimana?
Come rende il confronto se il vegetale fresco io lo compro al mercatino di paese, o dal contadino, che l’ha colto due ore prima sul campo?
Come rende il confronto se la catena del freddo, non dico venga rotta, ma magari non è poi così perfetta?
A me queste notizie fanno incazzare, perché inducono il lettore a fare una considerazione che, guarda caso, lo porta a consumare il cibo congelato…
Io continuo a mangiarmi la verdura dell’ortolano, voi, fate come vi pare. Buon appetito.
Io finché posso mi mangio la verdura che coltivo io nell’orto, ma questo è, in parte, un altro argomento. L’obiezione che alzi è correttissima, ma non capisco dove vuoi arrivare: critichi la ricerca o la furberia / non controllo delle merci in Italia? E’ logico che se il vegetale non è congelato subito (ma magari quando sta per “scadere”) o la catena del freddo non è fatta come si deve, il risultato è peggiore. Ma qui siamo nella truffa e non nell’errore della ricerca. O no?
Quello che critico è un certo modo di fare ricerca, probabilmente sponsorizzato. Non so se questo è il caso di questa ricerca in particolare, ma il sospetto è forte.
Come si fa a dire che la verdura viene consumata dopo 15 giorni (quella fresca), facendo supposizioni su catene di distribuzione lunghe, incuria, giacenza nei frigoriferi, tutte pessimistiche e poi confrontare il risultato con la più rosea delle ipotesi per la catena del surgelato ?
Ancora di più critico il modo in cui i giornali e persino i telegiornali hanno presentato la notizia, senza criticarla, anzi nel caso del telegiornale con una mini intervista confirmatoria….
Sarò malato, ma in questi giorni c’è una bella campagna pubblicitaria di una nota industria dei surgelati, vuoi vedere che il caso, in questo caso, non c’entra ?