La notizia che voglio commentare è questa.

E la voglio commentare perchè ho sentito stamane per radio il commento che il ministro Tremonti, con il suo caratteristico tono che io trovo insopportabile, ha fatto sulla polemica sollevata dalle ONLUS.

In pratica il Ministro, pur senza dirlo formalmente, ha fatto capire che i soldi che venissero destinati dai cittadini al 5 per mille per l’Abruzzo, costituirebbero totalmente (non lo dice ma così si capisce) un ampliamento del plafond di 380 milioni finora posto come tetto al contributo totale del 5 per mille.

Per questo le Onlus non dovrebbero lamentarsi poichè questo non andrebbe a toccare quanto normalmente a loro destinato.

Vi tornano i conti ? A me no, per niente.

Vediamo come stanno le cose.

Lo Stato si trova a dover affrontare una spesa straordinaria. Per un certo numero di anni dovrà destinare investimenti significativi (si parla di 12 miliardi in totale) per la ricostruzione in Abruzzo.

Lo Stato questi soldi non ce li ha da parte. Non esiste un fondo di accantonamento per affrontare queste emergenze, quindi sono tutti soldi che vanno trovati da qualche parte nel bilancio dello stato, o tramite entrate straordinarie.

Fate bene mente locale: lo Stato deve trovare 12 miliardi di euro, 12.000 milioni.

Bene, ora il primo punto dove i conti non tornano.

Diciamo che un bel mucchio di gente metta il codice fiscale che identifica la destinazione “ricostruzione Abruzzo” sulla propria dichiarazione nella sezione del 5 per mille.

Facciamo che il totale di questi soldi ammontino a 300 milioni di euro.

Sembrerebbe comunque una bella cifretta, anche se piccola rispetto al totale dei soldi da trovare.

Avendo trovato 300 milioni ne rimangono da reperire solo 11.700 milioni, giusto?

Peccato che non sia così. Se infatti questi soldi, come dice Tremonti, sono aggiuntivi rispetto al plafond di 380 milioni finora destinato al 5 per mille, vuol dire che lo Stato incasserà meno tasse non per 380 milioni, ma per 680.

Nel suo bilancio quindi segnerà una voce +300 milioni nel “conto” dei soldi che devono andare alla ricostruzione dell’Abbruzzo e un bel -300 nel “conto” dei soldi che entrano.

Totale… zero.

Sempre 12.000 milioni mancano.

E non può che essere così, visto che il 5 per mille sono soldi che non pagate in più ma che semplicemente vengono stornati dalle tasse che andrebbero allo stato e destinati a qualche istituzione. In questo caso farebbero un giro inutile, sempre soldi che vanno allo stato, che comunque non avrebbe risolto niente.

Un puro atto di ritorno psicologico quindi?

Si, ma con effetti collaterali dannosi !

Primo effetto dannoso: è probabile che un certo numero di persone che avrebbero destinato il 5 per mille a qualche ente benefico Onlus cambino idea e indichino invece la destinazione Abruzzo. E’ molto probabile che siano anche tante.

Ecco che qui escono soldi veri. Infatti soldi che sarebbero andati alle Onlus ora rimangono nel calderone dello Stato. Se, come probabile, il totale di persone che destineranno comunque soldi alle Onlus sarà minore di quello dello scorso anno, andando sotto il tetto dei 380 milioni, ecco che lo Stato risparmierà soldi, NON DANDOLI ALLE ONLUS.

Non solo, c’è un secondo effetto negativo da non sottovalutare.

Potrebbe facilmente accadere che le persone che destineranno soldi all’Abbruzzo attraverso il 5 per mille, si sentano poi meno motivate a fare donazioni in proprio, perchè in qualche modo percepiscono di aver già fatto qualcosa….

In definitiva questa operazione potrebbe facilmente avere questi effetti:

  • neanche un euro in più allo Stato
  • risparmi dello Stato a discapito delle Onlus
  • meno donazioni di privati per l’Abbruzzo

Tirati i conti, non sarà mica che il Ministro in realtà, da bravo economista, questi bei conti se li sia fatti già ben bene ?