Ogni tanto, non di frequente, qualche evento, o qualche coraggioso giornalista, ci ricordano la situazione pietosa in cui versa la nostra scuola (squola?).
Non sto parlando di qualità, magari potessimo stare qui a discutere di miglioramenti qualitativi, qui parliamo invece del supporto minimo vitale.
Non stiamo parlando neanche di cultura, che sarebbe pretendere troppo persino sperare che i nostri diplomandi avessero almeno un certo rispetto, qualche voglia e curiosità.
Stiamo crescendo generazioni di ragazzi cui non abbiamo fornito neanche i mezzi elementari per poter riuscire a valutare le cose con il proprio cervello.
Per questo quando leggo una notizia come quella linkata all’inizio di questo articolo e l’associo a quella di poco precedente sull’ammissione agli esami, rifletto su quanto sia stupida una posizione politica come quella espressa in questi giorni dal PD contro la proposta di maggiore severità nell’ammissione.
Se da una parte sono consapevole che non basta certo la sola severità in quel momento delicato del ciclo scolastico per ottenere risultati, mi chiedo anche se su certi temi importanti, e quello della scuola per me ha la massima priorità, non si potrebbero per un attimo deporre le armi dello scontro politico e trovarsi a disegnare insieme un piano serio e condiviso per portare la nostra scuola ad un livello accettabile, almeno sul piano dell’autonomia della persona.
Mi viene il dubbio che alla fine, da una parte e dall’altra, ci sia in fondo, consciamente o inconsciamente, la volontà di lasciare che il degrado continui, che peggiori, che le nostre scuole generino inesorabilmente un popolo di coglioni….
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