Forse sono strano, ma ho la ferma convinzione che chi si professa religioso e afferma di credere nell’anima, nella vita dopo la morte, e nello spirito, dovrebbe anche, coerentemente, considerare di ben poco conto gli aspetti più materiali della vita, ed in particolar modo quelli della morte.
Se la vera essenza dell’uomo è spirito, se c’è l’anima e la vita nell’aldilà, che senso ha smucinare le ossa di chi è morto? E farne un culto poi…
La tomba aperta, il corpo sottoposto a “ricognizione canonica”, l’esposizione della salma ai fedeli, i commenti del vescovo….
Scusate ma non ci vedo niente di spirituale, niente di niente. Sarò pure un senza Dio, ma le sensazioni che questa cosa mi procura sono più quelle di un rito pagano, la preparazione di un idolo, le attenzioni necrofile di qualche vecchio che vuole esorcizzare la sua (troppo) prossima morte….
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