Ieri era una fantastica giornata di sole, l’umore della famiglia era ottimo e così, come pianificato, siamo partiti in macchina alla volta dell’Ikea. Obiettivo principale: comprare una sedia per il mio “posto di lavoro” casalingo, e magari anche un barbecue nei dintorni…
Noi abitiamo ad Albano e l’Ikea si trova piuttosto vicina, proprio sul Grande Raccordo Anulare, appena fuori….
Quando siamo arrivati sul raccordo ci siamo trovati di fronte ad uno spettacolo inaspettato. Un traffico denso come melassa, neanche fosse un giorno di lavoro. Per fortuna dall’Appia all’Ikea la strada è davvero poca. Una volta arrivati la conferma che mezza Roma era in moto, parcheggio praticamente colmo e una massa umana di varia qualità che riempiva ogni spazio all’interno del grande magazzino.
La bella giornata e l’umore positivo ci mettevano in ottima posizione per acquisti compulsivi, ma questa è un’altra storia. Comunque siamo tornati a casa con il bagagliaio pieno: sedia Karsten (con braccioli aggiunti), un lussurioso copripiumino, anzi due, perché lo abbiamo preso anche per la figliola, tutta una serie di scatole e scatoline, bicchieri, vasi, vasetti, stampelle e ammennicoli vari.
Una volta fuori, diretti a casa, di nuovo l’impatto con il traffico esagerato sul raccordo, come se tutti i romani avessero una specie di appuntamento per fare qualche giro in compagnia in questa simpatica sede stradale.
Poi ho realizzato. Era la domenica verde. Niente traffico in città, ma il raccordo era aperto.
La giornata bellissima, la mancanza di partite delle squadre romane (avevano entrambe giocato di sabato) e la naturale propensione per il popolo romano per le gitarelle fuori porta hanno spinto i romani fuori dalle loro tane.
Immagino mogli ben decise svegliare all’alba i mariti: “Almeno oggi che non c’è la partita SI ESCE!!”…
E come dargli torto?
Sta di fatto che il marasma di macchine era significativo e sono pronto a scommettere una fetta di pane e Nutella che ieri, per quanto verde sia stata la giornata, l’inquinamento non sarà sceso più di tanto, anzi…
Dovremmo cominciare a pensare nuove metodologie per ridurre l’impatto ambientale di quello che facciamo, e sarebbe molto intelligente essere pionieri di questi nuovi modi di vivere, ci porterebbe senz’altro dei grandi vantaggi anche economici, perché si sa, chi per primo prende una strada tecnologica che porta al futuro, gode di tutti i vantaggi dell’avanguardia e difficilmente può essere poi raggiunto su quella stessa strada dagli altri viaggiatori.
Parlo di cose come ad esempio la gestione del packaging. Perché non essere i primi a legiferare (a livello Italiano o meglio ancora Europeo) obbligando i produttori a vendere prodotti imballati con criteri nuovi, fatti in maniera tale da massimizzare il riciclo e minimizzare l’impatto dei rifiuti? E’ una cosa che prima o poi dovremo fare, perché non essere i primi? Si stimolerebbero i nostri produttori a investire in queste tecnologie e sarebbero poi molto avvantaggiati quando, inevitabilmente, il resto de mondo ci verrà dietro.
Lo stesso potrebbe essere fatto per molte altre cose, dall’energia al trasporto.
Ma in questi giorni se accendete il televisore non si sente parlare di queste cose. I nostri politici spaziano dai lavori forzati per i carcerati (argomento così popolare, chi di noi non ha mai pensato la stessa cosa?), all’abolizione dell’ICI, alla riduzione di uno, due, tre, quattro punti della pressione fiscale (chi offre di più? tanto il culo non è il mio)…
E’ stata una bella domenica di sole, una domenica verde (?), ma purtroppo, è già lunedì…
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