Oggi sono stato ad un funerale, al funerale di una persona molto importante per me, un funerale quindi coinvolgente.

Io, forse come tutti, odio i funerali. Penso che in genere siano cerimonie fatte più per i vivi che per i morti e se possibile evito di partecipare. Ma questa volta non ero li solo per i vivi, a cui comunque tengo molto, ma davvero ero li per il morto, Alessandro. Volevo esserci.

Sono cose personali e non vi racconterò i perché, le storie, i particolari.

Ma scrivo per ricordare questo momento, e per fissare l’immagine di Alessandro che mi è venuta alla mente durante il funerale, un’immagine che mi accompagnerà per sempre.

Era un’estate nella loro casa in campagna, ero piccolo così come erano piccoli i figli di Alessandro.

Non ricordo cosa avevamo fatto, come tutti i ragazzi eravamo specializzati nel combinare piccoli guai. Io ero defilato, nascosto casualmente dai cespugli, Alessandro rimproverava seccamente i figli con il suo fare burbero ed il viso duro.

Ovviamente scapparono via con la coda tra le gambe.

L’attimo dopo, mentre davano le spalle al padre, quel viso indurito dal rimprovero li seguiva con lo sguardo e si apriva ad un incredibile, dolcissimo sorriso. C’era così tanto amore, così tanta dolcezza in quello sguardo, in quel sorriso.

Così lo voglio ricordare, così lo ricorderò per sempre.