Ogni anno che finisce ci ritroviamo tutti quanti ad augurarci che l’anno nuovo sia migliore di quello passato.

Quasi sempre gli auguri sono accompagnati da sequele di lamenti tipo: “Non vedo l’ora che finisca questo anno di merda”, “Finalmente è finito questo anno sfigato…” etc etc.

Proprio mentre anche io pronunciavo una di queste frasi “standard”, mi è venuto in mente che in realtà questo riflette molto bene l’atteggiamento umano un pochino masochista e piagnone.

Prendiamo il mio caso, ma potrei farvi altri esempi di amici e parenti con situazioni simili. Va bene sono stato male. Certo era meglio se non mi fossi ammalato. Ovvio, sono giovane e non era così scontato che una malattia di questa portata potesse capitarmi tra capo e collo. Ma è stato un anno sfortunato ? Sono stato sfortunato ?  Oppure dovrei benedire questo anno che tutto sommato mi trova ancora vivo (e con buone speranze di rimanerlo ancora a lungo) ?

Poteva andare molto peggio. Se non fosse stato per una visita casuale, per lo scrupolo del medico che mi ha visitato (un cardiologo, figuriamoci se posso considerare normale che si sia accorto del mio tumore al rene), probabilmente sarebbe andata molto peggio.

Le malattie accadono, le sfighe accadono, “shit happens”, ma se guardo questi avvenimenti con occhio obiettivo posso dire che il 2007 per me è stato un anno estremamente fortunato.

E forse in fondo potremmo dire questo tutti quanti, ed invece di festeggiare l’anno nuovo, che chissà cosa ci può portare, direi sarebbe giusto festeggiare l’anno vecchio, ringraziando la sorte, o Dio per chi ci crede, per tutto quello che ci è stato dato, che vi assicuro è molto, davvero molto.

Per questo amici miei, io brindo all’anno vecchio, per le gioie che mi ha dato, per la forza di superare i dolori, per gli amici, per l’amore, per ogni alba ed ogni tramonto, e per ogni sapore della vita…