Quando decidi di adottare una bambina intuisci che non sarà esattamente come una figlia, se non per te, quanto meno per la tua famiglia.
Ma segretamente ti illudi che invece lo sia, almeno sotto il piano formale.
Poi però, nel giorno del suo ventunesimo compleanno, tua madre si scorda di chiamarla per fargli gli auguri, i tuoi suoceri si scordano di chiamarla, tuo fratello e sua moglie dimenticano di chiamarla, la sorella di tua moglie e il marito dimenticano di chiamarla….
Nessuno … ricorda.
Anzi, no, la nonna naturale, quella, ricorda e chiama…
Allora, sai che non può essere solo un caso, una semplice distrazione, perchè in fondo non è una nipote naturale, non c’è somiglianza da cercare e sulla quale sorridere, non è il nostro sangue, non è il loro sangue.
Ed anche se in fondo l’hai sempre saputo, ed hai fatto finta di non capirlo, non puoi fare a meno di starci male.
Se poi tua figlia ha un handicap, che non la renderà mai pienamente indipendente, tutto questo ti ricorda che alla tua morte lei sarà solo la “figlia di nessuno”, “nipote di niente”, “cugina del nulla”… sola.
E la consapevolezza che tutto ciò che puoi fare non sarà abbastanza, pesa, insopportabile.
Non so che dire oltre a “mi dispiace” e “una valanga di auguri alla neo-ventunenne”. 🙂
Quanto all’essere “figlia di nessuno” – non puoi mai sapere…
[Gli auguri saranno in ritardo, immagino: ma se può consolare sbaglio il giorno degli auguri di tutti i compleanni, anche quello dei miei migliori amici, a volte anche quello di mio padre…]