Oggi un’amica candidamente mi ha girato uno di quei messaggi che circolano stile catena di sant’Antonio in questi giorni, uno di quelli del tipo spiritoso.Il messaggio conteneva il seguente testo e l’immagine allegata:
Vinci un biglietto aereo più soggiorno per una settimana per due persone per i Giochi Olimpici 2008 a Beijing (Cina)!
Partecipare e’ molto facile: basta guardare la foto allegata, rispondere correttamente alle seguenti domande ed inviare le risposte a:
International Olympic Committee,
Private Bag, Lausanne, Switzerland.
Domande:
1. Quale degli studenti sembra stanco o assonnato?
2. Quali sono i due gemelli maschi?
3. Quali sono le due gemelle femmine?
4. Quante femmine ci sono nel gruppo?
5. Qual è l’insegnante?Buona fortuna!
Il messaggio gioca sulla grande somiglianza delle persone presenti nella foto per strappare un sorriso a chi legge, e se generalmente sono molto tollerante verso l’umorismo in generale, anche quando prende di mira potenti, santi, razze e confessioni, trovo questo piccolo scherzo estremamente fastidioso.
Lo trovo fastidioso perché sotto all’insignificante aspetto umoristico nasconde in realtà dei messaggi che, casuali o meno non importa, tendono a denigrare il popolo cinese.
Il primo messaggio, piuttosto chiaro e per niente mascherato, è: i cinesi sono tutti uguali.
Non si tratta di qualcosa di innocuo o banale. L’omologazione del nemico, l’appiattimento delle sue caratteristiche, è il primo passo necessario ad un’azione di discriminazione razziale. E’ la base di partenza per pericolosi e assurdi sillogismi: quel cinese ha fatto la tal cosa, i cinesi sono tutti uguali, tutti i cinesi fanno la tal cosa.
Il secondo messaggio, ancora più devastante ed apparentemente più nascosto, ma presente con forza in questo innocuo scherzetto, è: i cinesi non sono come noi, non sono pienamente umani.
Non è una mia esagerazione, ma un semplice passo automatico che inconsciamente la nostra mente fa quando si trova di fronte a queste situazioni. Le persone nella foto sono tutte uguali, non riesco a distinguere i loro ruoli, neppure il loro sesso, sono molto diversi da noi, così diversi da noi e così uguali tra loro da sembrare alieni con i quali è impossibile comunicare, stabilire dei reali rapporti, non sono esseri umani come noi.
La distinzione razziale viene elevata all’ennesima potenza, senza considerare il fatto che in realtà sono al 99,9% identici a noi.
Forse è solo un giochino divertente, ma guarda caso ricalca i metodi ed i modi di tanto umorismo nazista e fascista. Agli ebrei era riservato un trattamento simile, così come somali ed abissini venivano descritti dall’umorismo fascista in maniera strumentale ad affermare la superiorità razziale dei bianchi.
No, sono sicuro che il mio fastidio viscerale non è esagerato, ma una reazione allergica innata al forte contenuto razzista di questo giochino, che può far certamente sorridere, ma dovrebbe molto di più far pensare.
Dunque fatevi pure una risata, ma guardate sempre oltre e non lasciatevi mai fregare dai giochini che vogliono seminare veleno nella vostra mente. Pensate da soli, pensate sempre, e non dimenticate mai la storia, perché nelle vignette possiamo sempre finirci noi, e non sarebbe certo la prima volta.
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