Non so se tutti hanno notato come l’annuncio del “nuovo” partito di Berlusconi coincida con due fatti molto importanti che in questo modo sono passati un po inosservati.
Il primo fatto è la smaccata sconfitta di Berlusconi sulla fatidica caduta del governo Prodi, più volte annunciata e poi finalmente definita con un traguardo preciso, quello della finanziaria in Senato.
In questo Berlusconi non solo era stato sconfitto, ma aveva perso la faccia e parte della credibilità come leader del centro destra. Nella sua coalizione c’era già più di uno pronto a presentargli il conto.
Il secondo fatto, che discende direttamente dal primo, è la necessità a questo punto di venire incontro alle esigenze di trattativa per le riforme istituzionali, in particolare quella sul voto. Cosa molto difficile da fare per Berlusconi dopo le nette affermazioni fatte durante tutto il periodo dell’iter parlamentare della finanziaria, fino a pochi giorni fa quando chiudeva completamente e senza possibilità di riesame ogni spiraglio per la trattativa sulle riforme.
Come poterne uscire? Come cambiare posizione senza perdere completamente la “faccia”? Come farlo senza far apparire evidente che si tratta di un cedimento, di una sconfitta? Come dare ragione alle sirene dell’UDC e di AN che da molto tempo cercano di farlo pervenire su quelle posizioni senza risultarne indebolito come leader?
A tutte queste domande si poteva forse dare una risposta politica, ma sarebbe stato difficilissimo non pagarne il prezzo. Invece la boutade del nuovo partito, la cui unica novità di fatto è la volontà di camminare in proprio, quindi la rottura della coalizione di centro destra, ha consentito di creare un tale rumore e trambusto da spostare l’attenzione dai suddetti fatti a questo.
Il risultato è davanti agli occhi di tutti, un leader sconfitto che sembra invece nuovamente sulla cresta dell’onda mentre i suoi ex alleati passano dalla posizione di accusatori del leader a quella di concorrenti, e lo sappiamo bene, Berlusconi non è un concorrente facile…
È un colpo di genio? Oppure solo fumo, buono per confondere il campo quanto basta per non perdere la faccia completamente, per non dover ammettere sconfitte?
Solo il tempo ce lo dirà. Se tra qualche settimana la coalizione di centro destra si sarà ricostituita con il “nuovo partito dal nome da decidere” al posto di Forza Italia, allora si sarà trattato solo di fumo; se invece Berlusconi continuerà per la sua strada rifiutando alleanze, deciso a succhiar via il più possibile voti a destra e a sinistra, allora dovremo ammettere che si tratta di una vera novità, e forse di un colpo di genio.
Personalmente spero nella seconda, per quanto le mie simpatie non vadano verso Silvio, devo ammettere che qualche onda nel mare monotono della politica italiana non farebbe male per niente.
Nel frattempo registriamo positivamente l’intento di mettere mano alle riforme, speriamo non si perdano per strada e che le dichiarazioni di queste ore non siano della stessa pasta di quelle delle scorse settimane.
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