Qualche giorno fa sul blog di Grillo è comparsa questa lettera, forse inventata, che nelle intenzioni dell’autore immagino dovrebbe prendere in giro il ministro Padoa Schioppa e magari anche dimostrare il punto di vista di chi non si sente affatto bamboccione, perchè forzato di fatto in quella situazione senza avere scelta.

Sono convinto che, se leggendola vi sentite solidali con “il bamboccione” reale o immaginario che l’avrebbe scritta, vi deve sfuggire qualche punto.

Andiamola quindi ad esaminare insieme.

Sono un ragazzo di 30 anni. Lavoro come operaio e vivo in periferia di una grande città e, ahimè, vivo ancora a casa dei miei.

Bene, diciamo che ancora non è un bamboccione inguaribile, dovrebbe avere qualche annetto in più, comunque già lo possiamo considerare un esemplare in via di imbamboccimento.

Guadagno 1.140 € al mese + 13esima e 14esima, le quali spalmate in 12 mesi mi garantiscono un reddito mensile di 1.330 €

Ne prendiamo atto, e facciamo anche qualche ipotesi. Diciamo che trattandosi di un operaio è ragionevole pensare che non sia laureato e che lavori quindi da almeno otto anni, magari anche dieci. Non è detto che sia così, ma concorderete che potrebbe trattarsi benissimo di una situazione realistica.

Visto che la rata mutuo non può superare 1/3 dello stipendio, mi posso permettere una rata di 443 € al mese. Con questa rata mi viene concesso un mutuo di € 85.850 Euro in 30 anni.

Prendiamo atto anche di questi dati, sono molto vicini alla realtà.

La lettera a questo punto prosegue sottraendo un po di importi per le varie spese e alla fine conclude:

Per l’abitazione più piccola ed economica – un bilocale trentennale di 55 mq. al 1° piano di uno stabile a 18/20 km dalla città – dovrei spendere 110.000 € !

Me ne torno a casa Ministro, a casa dei miei, ovviamente!

Ho fatto quattro conti: per potermi permettere quel bilocale, dovrei:

  • o indebitarmi per altri 53 anni, quindi l’ultima rata la verserò finalmente a 83 anni (ammesso che ci arrivi)!
  • oppure dovrei guadagnare 2.000 € al mese!

Il ragionamento non fa una piega no?

Ora però vorrei invitare tutti quelli che sono vicini ai cinquanta o che li hanno superati a ricordare per un momento le modalità con cui tanto tempo fa hanno comprato casa. In quale occasione sono usciti dalla famiglia e hanno iniziato a vivere la loro vita all’esterno.

Eravate in condizioni molto diverse da quelle descritte nella lettera del bamboccione?
Non credo proprio. Per molti versi la situazione era simile, anzi forse peggiore.

E allora come diavolo avete fatto? Quale misteriosa forza vi ha consentito di uscire da quella situazione? Perchè questa stessa forza non permette ai bamboccioni di oggi di fare lo stesso?

Ecco le differenze che vedo io, forse le noterete anche voi seguendo il mio ragionamento e rileggendo di nuovo la lettera.

Il bamboccione 2007 lavora da qualche anno, ma nel fare i conti del suo piano di acquisto di una nuova casa non c’è alcun cenno a soldi messi da parte. Vogliamo fare qualche conto? Diciamo che almeno 600 euro al mese poteva averli accantonati? Settemila euro l’anno? Sessantamila dopo otto anni tra risparmi ed interessi?

Ah mi dite che lui non ce li ha perchè se li è spesi tutti?

Questa è forse la prima differenza tra il bamboccione del 2007 e quello del 1977 o del 1987. Questi ultimi nelle stesse condizioni del bamboccione 2007 a trent’anni avrebbe ro avuto sessantamila euro di base da aggiungere al mutuo. Vi ci ritrovate? Io perfettamente, avevo magari meno soldi ma anche quattro anni di meno.

Il secondo aspetto che il bamboccione 2007 tiene completamente fuori dal suo esercizio di scrittura e calcolo è la famiglia. Possiamo dire con una certa sicurezza che qualsiasi famiglia nel momento in cui un figlio si imbarca in un’avventura come l’aquisto di una casa, sarà disposta a dare una mano; ad aprire il portafoglio.

Non c’è niente di strano, di immorale o di sbagliato. Un genitore, se può, è ben felice di tirare fuori qualche soldo. Ovviamente non tutte le famiglie hanno la stessa disponibilità, ma una copia con un figlio di trenta anni ha avuto modo di consolidare la propria posizione economica, e ritengo accettabile come ipotesi quella in cui la famiglia paghi le spese per il contratto e i mobili di casa, diciamo un ventimila euro regalati al figliolo che lascia la casa paterna. In fondo è un investimento, pensate a quanto si risparmia con il bamboccione fuori dai piedi…

Qui se c’è una differenza va sicuramente a vantaggio del bamboccione 2007. Le famiglie di oggi, per quanto male possano andare le cose in questo momento, sono sicuramente più capitalizzate di quelle di trenta anni fa. E se non ci credete informatevi.

A questo punto, anche senza introdurre il prossimo passo, siamo già in possesso di un bel gruzzoletto, intorno ai 150.000 euro. So benissimo che non ci si compra una casa in un quartiere lussuoso di una grande città, ma un piccolo appartamento nell’hinterland si prende di certo e nelle città più piccole, nei paesi e nelle campagne quei soldi sono più che sufficienti per acquistare qualcosa di dignitoso.

Già così potrei cominciare a chiedermi perchè mai il nostro bamboccio 2007 se ne vuole rimanere a casa. Ovvero io lo so bene il perchè, ma non capisco il motivo per cui il suddetto bimbo non voglia ammetterlo. Andare significherebbe stringere di molto la cinghia, cucinare, lavare, stirare, pulire da soli, e rinunciare a parecchi sfizi…

Ma c’è il terzo fattore che differenzia il bamboccione 1977 da quello del 2007.

Il bamboccio 1977 nel momento della sua uscita dalla casa dei genitori non è affatto solo. Si sta per sposare, e questo cambia di molto le cose…
I soldi messi da parte sono probabilmente di più, perchè ci sono due persone a lavorare e risparmiare. Il mutuo può essere maggiore, perchè ci sono due stipendi. Ed infine i contributi dei genitori sono raddoppiati perchè intervengono due famiglie invece di una.

E con trecentomila euro o giù di li si può comprare una casa adatta ad una famiglia. Nel 1977 siamo di fronte ad una coppia, nel 2007 ad un inguaribile single che non ha nessunissima intenzione di mettere su famiglia…

Un’ultima osservazione. Il bamboccione 1977 o 1987 si imbarcava nell’acquisto di una casa con mutui a tasso variabile che arrivavano anche al 18% di interesse. Una differenza non da poco.

Eccovi un bel riepilogo delle differenze tra bamboccio 1977 e bamboccio 2007:

  Bamboccione 1977/1987 Bamboccione 2007
Risparmi 60.000 niente?
Famiglia 20.000 20.000+
Stipendio Due 2.500 1.300
Mutuo 170.000 85.000
Totale 250.000 105.000
Tasso mutuo 12-18% 5-6%

Meditate gente, meditate….