Ci siamo, domani è il giorno, nasce concretamente il Partito Democratico.

Ci ho pensato a lungo in questi mesi che hanno preceduto le primarie. Nelle ultime tornate elettorali di questi anni ho votato regolarmente per il Democratici di Sinistra. Non è che fossero perfetti, ma dovendo scegliere tra due schieramenti ho deciso di stare a sinistra e dovendo scegliere di votare una delle forze in quello schieramento ho deciso che la più vicina alle mie idee fosse quella dei DS.

Ma ora è ancora così?

Non ne sono tanto sicuro, la fusione con la Margherita non può essere senza effetti, e ci sono tantissime cose che non apprezzo nel dna margheritiano. A partire dalla sudditanza di alcune parti di quel partito nei confronti della chiesa cattolica.

Quindi non sono molto convinto che nella prossima occasione elettorale la mia croce sarà tracciata sul simbolo del Partito Democratico. E dunque ha poco senso che io partecipi alle primarie di un partito che probabilmente non voterò, tanto più che dovrei sottoscrivere una dichiarazione della quale non sono affatto convinto.

Non parliamo poi del modo in cui nascono queste primarie. La scelta dei candidati per esempio. Qualsiasi avversario con un minimo di pericolosità è stato “scoraggiato” a partecipare. Le primarie sono destinate ad essere una semplice investitura del candidato istituzionale.

La scelta di non votare domani da parte mia non è una scelta di disimpegno. Tutt’altro. Se volessi disimpegnarmi mi farei una breve passeggiata fino al seggio, qui a due passi da casa.

Invece da lunedì sarò orfano della mia identità politica e dovrò darmi un po da fare per capire da che parte andare a parare. Magari il PD potrà essere il mio punto di arrivo, ma ci sarà da capire, vedere chi sono gli eletti in questa zona, che gente è come la pensa. Ma soprattutto vedere che piega prende questo neo-partito e il suo leader, che francamente tanto simpatico non mi è mai stato…

Per intanto godiamoci questo week-end di primarie, chissà chi vincerà ?