E così adesso il problema dei mutui insoluti comincia a preoccupare, tanto da spingere le associazioni di consumatori a richiedere una qualche tipo di intervento governativo.
Di che tipo non è ben chiaro, ma probabilmente l’unica cosa che si può fare è forzare un po la mano alle banche per facilitare ulteriormente la conversione dei mutui a tasso variabile in versioni a tasso fisso.
Non sono del tutto daccordo però con l’interpretazione dell’Adusbef riguardo ai motivi che hanno spinto così tante famiglie a stipulare mutui a tasso variabile.
Non credo cioè che la colpa sia tutta delle banche, anzi ritengo che solo in minima parte la scelta delle famiglie sia stata orientata seriamente dalle banche. Può darsi che le banche abbiamo consigliato il tasso fisso per loro interesse, ma non penso che siano moltissimi i casi in cui abbiano forzato la decisione del cliente, per esempio non offrendo affatto il tasso fisso.
Anche se c’è da dire che per un certo periodo di tempo questo era vero, almeno per certe banche. Ma davvero il 91% delle persone ha scelto un tasso variabile perchè costretto.
Non ne sono convinto, penso che moltissime persone abbiano fatto quella scelta con la convinzione di risparmia e senza la benchè minima cognizione del significato di rischio.
In questi anni di tassi bassi ho sentito così tante volte fare lo stesso ragionamento: un punto risparmiato sono un sacco di soldi, e i tassi non potranno aumentare di troppo…
E non sapete a quante persone ho consigliato il tasso fisso quando si prendeva intorno al quattro per cento, e quanti di questi non mi hanno dato retta…
Tutto questo discorso mi porta a dire che purtroppo in Italia oltre ai tanti problemi che tutti conosciamo ne abbiamo anche uno che viene spesso sottovalutato: la scarca conoscenza dei più elementari meccanismi economici e finanziari dei nostri concittadini.
Sarebbe il caso di insegnare nelle nostre scuole almeno i rudimenti di questa materia, quelle quattro cose che ogni persona prima o poi incontra nella sua vita. E se la scuola può aiutare con le nuove generazione c’è da pensare anche agli adulti, magari per una volta una trasmissione televisiva potrebbe spiegare queste cose in maniera semplice e diretta, o forse è chiedere troppo da una televisione pubblica?
Nel frattempo continueremo a piangere ogni volta che questa mancanza di cultura economico/finanziaria si trasformerà in truffa subita, investimenti scriteriati, scelte imprudenti…
Ma temo che non se ne farà niente e continueremo ad avere i pensionati con i risparmi investiti in junk bond, le famiglie a reddito fisso con il mutuo variabile e lavoratori convinti di essere furbi investendo il fondo pensione nel portafoglio azionario.
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