bomba.pngMolti ieri hanno commentato la posizione di Frattini riguardo alla possibilità di censurare determinate ricerche in rete.

Mi unisco anche io a questa schiera, ma non tanto per fare un’osservazione sull’eventuale censura sui motori di ricerca basata sulle parole chiave.
La non praticabilità della cosa è talmente lampante che non vale la pena di sprecare altro fiato.

No, voglio invece fare un’altra osservazione.

L’articolo su Repubblica riporta un virgolettato attribuito a Frattini:

“Francamente”, era stata la risposta di Frattini alle obiezioni sulla libertà di espressione, “istruire le persone a creare una bomba non ha niente a che fare con la libertà di espressione, o con la libertà di informare la gente. Il giusto equilibrio, secondo me, è dare la priorità alla protezione dei diritti assoluti e, prima di tutto, il diritto alla vita”.

Il grassetto è mio.

Questa risposta potrebbe sembrare molto più sensata ed equilibrata della richiesta di censura dei motori di ricerca. L’idea è che la stessa informazione su come costruire una bomba sia di per se pericolosa e quindi dovrebbe essere censurata alla fonte.
Ne dovrebbe essere impedita la divulgazione, e questo tipo di vincolo non dovrebbe essere considerato una censura o un’attentato alla libertà di espressione, perchè, secondo Frattini, le istruzioni sulla costruzione di una bomba non hanno niente a che vedere con la libertà.

Ripeto, questo discorso sembra sensato, ma non lo è affatto. E’ una vecchia storia, riguarda la lotta contro la radice di tutti i mali, il peccato originale: la conoscenza.

Quando incontriamo questo approccio dovremmo avere degli anticorpi che urlano nelle nostre vene.

Io voglio avere il diritto a sapere come si costruisce una bomba. Non mi serve una bomba, e forse non mi servirà mai, ma io voglio avere il sacrosanto diritto a sapere. Nessuno su questa terra si può permettere di decidere al mio posto cosa posso conoscere e cosa no.

Attenzione non sto facendo un discorso pseudo-anarcoide. Non pretendo il diritto di fare qualsiasi cosa io voglia. Mi rendo conto che uno stato, una società di esseri umani, può e deve pretendere di impedirmi di fare alcune cose, di impormi il rispetto di certe regole.

Ma sulla conoscenza non accetto limitazioni. Non sarò mai sazio di ripeterlo, nessuno deve arrogarsi il diritto di decidere cosa posso e non posso conoscere. Per questo motivo l’idea di impedirmi in qualche modo la conoscenza di una cosa ritenuta pericolosa o non adatta alla mia mente è inaccettabile e la combatterò con ogni mezzo.

Quando Frattini dice di voler mettere un filtro sulle parole chiave dei motori di ricerca mi faccio una risata, considerando l’impraticabilità tecnica dell’idea, ma quando pronuncia la frase che ho riportato divento molto nervoso e non posso che inserirlo immediatamente nel novero dei nemici da combattere. Sul piano delle idee naturalmente, come ho detto prima non ho bisogno di usare una bomba, mi accontento di sapere come si fa, sperando non capiti mai la necessità di dover utilizzare quella conoscenza.

La conoscenza di per se stessa non porta MAI danno. Sono le azioni semmai che possono essere censurate e combattute.
E’ l’ignoranza che distrugge l’uomo, e l’ignoranza è lo strumento preferito degli oppressori, non dimenticatelo mai.

Non fatevi ingannare quindi dal perbenismo e la pacatezza di una frase che sembra tanto di buon senso. Ricordatevi che non c’è niente di niente che un’uomo non abbia il diritto di sapere, se lo vuole.

Per chiudere, qui a fianco c’è il link ad un libro che vale la pena di leggere, e forse anche per questo lo trovate tra i remainder….