Tendenzialmente io sarei anche un amante della matematica, ed anche della statistica.

Il problema nasce quando la statistica la si usa come si vuole. O meglio si usano le informazioni in maniera strumentale.

Non ce l’ho con nessuno in particolare, ma vi faccio un bell’esempio.

Leggete questa notiziola ANSA.

Bene, ora prima di cliccare qui sotto e leggere il seguito dell’articolo riflettete sul senso di questa notizia, sull’interpretazione che ne date. Le cose vanno bene o male per i mutui? C’è una ripresa? Un rimbalzo? Non vi chiedo una consulenza, solo di riflettere su quello che si capisce o si può interpretare leggendo quella notiziola. Per inciso i dati riportati nella news sono esatti.

Ora che ci avete pensato cliccate pure per leggere il resto.

Dunque la Mortgage Bankers Association nel suo consueto report settimanale dichiara che le domande di mutuo sono aumentate nettamente sia per gli acquisti nuovi che per i rifinanziamenti.

In un mondo che trema per la crisi dei mutui subprime questa suona chiaramente come una magnifica notizia, controcorrente rispetto a tutti questi corvi che non fanno che portare sfiga.  E si tratta di una notizia vera, non manipolata.

Ma ci sono una serie di “problemini”.

  • Si da risalto ad un indice “settimanale”, alquanto meno significativo di quelli mensili e trimestrali che vengono normalmente commentati.  Già questo dovrebbe insospettirci. Perchè dare risalto a questo dato normalmente ignorato? Forse perchè è l’unico dato positivo che si riesce a reperire?
  • Anche se la notizia riporta di per se dati veri, nasce però con un difetto di fondo. Guarda caso questa stima percentuale questa settimana è calcolata in maniera differente dal solito (ma bisognerebbe indagare cinque minuti per scoprirlo). La statistica infatti è fatta interrogando solo i “retail lenders” e lasciando fuori i “wholesale brokers”. Guarda caso la seconda categoria è stata finora la più aggressiva nel vendere mutui e “guarda caso” è anche quella che in questo momento sta stringendo maggiormente i vincoli per la concessione di mutui. Molti analisti quindi reputano questa percentuale di crescita delle sottoscrizione “overstated”, gonfiata, perchè molti clienti dei brokers, vistosi rifiutare i mutui, si sono rivolti alla catena retail, gonfiando le statistiche. Vuoi vedere che in realtà si sono venduti, in valore assoluto, meno mutui del solito?
  • Quasi contemporaneamente a questo report venivano fuori tutta una serie di altre informazioni che riguardano lo stesso tema. Sarebbe stato “carino” vederle tutte insieme in un articolo. Avremmo scoperto ad esempio che solo una settimana fa la stessa fonte dichiarava un calo negli acquisti di case usate del 12%. Oppure che un importante gruppo immobiliare ha ridotto per la nona volta quest’anno la sua stima di vendita e prevede ora un calo di circa il 9% delle vendite 2007 con un picco negativo del 24% in meno per le case nuove. Come ignorare poi il fronte dei costruttori? Uno dei più grossi costruttori del New Jersey ha dichiarato pochi giorni fa che il 35% degli ordini di costruzione di nuove case che avevano ricevuto è stato cancellato.

Non dico che notizie come questa siano volontari tentativi di manipolare la realtà, ma certamente non rappresentano la migliore informazione possibile.

Certo le notizie ANSA sono semplici fonogrammi e gli articoli dei giornali, specialmente quelli specializzati, sono normalmente più approfonditi e completi, ma rimane il fatto che spesso le veline delle agenzie finiscono su giornali e siti senza particolari variazioni nè commenti.

Resta quindi a chi legge il compito di verificare e ragionare, senza mai dimenticare di avere un’ottimo strumento di controllo: la propria testa.