E’ come una diga, all’inizio c’è una piccola breccia, poi un rivolo, e in breve niente è in grado di fermare il flusso.

Dopo la EMI ecco un’altra delle major che si avvia sulla strada dei contenuti no-DRM. Una piccola/grande rivoluzione che ci restituisce un diritto naturale: quello di utilizzare ciò che compriamo legalmente nel modo che vogliamo.

Se la EMI era una grossa etichetta, la Vivendi-Universal è un vero colosso, ed anche se formalmente si tratta di una sperimetazione destinata a durare fino a gennaio 2008, appare evidente che il successo di mercato dell’iniziativa DRM-free della EMI ha dato il via ad una reazione a catena difficilmente arrestabile.

Ricordiamo che tra gli artisti della scuderia Vivendi-Universal ci sono nomi di spicco come i “50 Cent” ed i Black Eyed Peas.

C’è un piccolo mistero. I brani DRM free saranno disponibili sui negozi online di Google, Wal-Mart, e Amazon.com ma non sul più importante music store del momento: iTunes. Probabilmente non è stato raggiunto un accordo sui prezzi, che quindi sospetto saranno più alti di quelli normalmente praticati da iTunes.

Di sicuro esistevano attriti tra Universal e iTunes, e sappiamo che la major non aveva voluto rinnovare il contratto poliennale con iTunes preferendo accordi limitati di anno in anno. Con l’uscita dei DRM free Universal su altri negozi online il rapporto tra iTunes e Universal si trasforma probabilmente in guerra.

Fonte: Reuters