Va bene accettiamo pure, a malincuore, l’asserto che un bambino non debba essere picchiato neppure per scherzo, neanche con uno scapaccione simbolico.
Questo produrrebbe il famoso circolo vizioso punizione/paura/vendetta.
Ma se questo è vero allora deve essere bandita qualsiasi forma di punizione. Niente urli, niente strilli, niente rimproveri (forse che i rimproveri non sono punizioni?), niente paghette dimezzate, niente cinema annullato, niente!
Può darsi che sia il metodo migliore per allevare persone perfettamente equilibrate, gentili, non violente, sicure di se e intelligenti.
Ma allora perchè tutti quelli (almeno nella mia esperienza) che cercano di adottare questa tecnica si ritrovano a trattare con dei figli indisciplinati, arroganti, prepotenti, e diciamolo, anche un po stronzi?
Ma soprattutto, chi pensa alla sanità mentale di noi genitori? Mi ricordo una volta che feci un’osservazione su un rimprovero fatto da mia moglie a mia figlia, lo ritenevo inutile rispetto all’obiettivo di modificare il comportamento di quest’ultima. Lei mi rispose: “Si, lo so, ma almeno ora mi sento meglio IO!”
Cosa dobbiamo quindi fare noi genitori?
Non ti picchio, non ti urlo, ma ti odio, ti odio, ti odio…..
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