A chiunque sia dotato di una mente appena appena razionale, appare evidente come alcune abitudini alimentari, metodi di cura, simpatie filosofiche, generino facilmente vere e proprie follie religioso-fanatiste.

Se osservate con cuore e mente oggettiva la reazione di un vegetariano o peggio di un vegan di fronte alla contaminazione di un loro piatto con tracce di carne, non potrete che riconoscere chiaramente il comportamento tipico di un religioso.

Mi spiego. Diciamo che per scelta filosofica e salutista io decida di essere vegan. Vado a casa da amici, la padrona di casa che mi conosce prepara per me un piatto vegan, ma ahimè uno schizzo di ragù finisce nel piatto.

Se la mia fosse soltanto una scelta di stile di vita questo piccolo inconveniente non sarebbe certo un dramma. Ma se io interpreto l’essere vegano come una specie di religione allora quello schizzo di sugo è intollerabile.

L’elemento religioso e folle sta proprio nell’intolleranza, nella convizione profonda e radicata che il proprio sia l’unico stile di vita, l’unica via giusta, e tutto il resto sia MALE.

L’altro elemento che si lega fortemente ad un comportamento religioso è il ritenersi superiori agli altri. Il pensare al mondo diviso in NOI, i buoni, i giusti, e GLI ALTRI, i cattivi, quelli sbagliati.

Non c’è niente di male nell’essere vegan, ma personalmente mi turbano comportamenti di questo tipo.

Questo articolo racconta come tra i vegan nel mondo si stia diffondendo l’abitudine di evitare rapporti sessuali con persone non vegan. E’ evidente che questo implicitamente comporta un ben più vasto rifiuto di questa comunità nei confronti di quelli diversi da loro, i non-vegan. Ed è altrettanto evidente, assolutamente lampante che si tratta di un atteggiamento tipico di ogni religione che si rispetti.

Ai vegan mancherebbe solo una struttura sacerdotale per divenire una vera e propria religione ufficiale, ma non escludo che questo in qualche modo sia già in corso di formazione, se non nelle forme tradizionali del sacerdozio, in quelle più moderne legate a forme culturali (libri, guide, guru…)

Qualcosa di simile avviene anche con altri stili di vita legati alla salute, per esempio l’omeopatia.

Fintanto che i vegan (e le altre pseudo religioni) si limiteranno ad evitarmi (perchè sono un sacco di carne morta ambulante), a non fare sesso con me, a costruire ristoranti speciali dove la carne non entra, mi limiterò considerarli semplicemente vittime di un hobby maniacale.

Ma cosa fare la prima volta che qualcuno pretenderà di limitare la mia libertà di mangiare quello che mi pare in qualsiasi posto che voglio perchè un vegan potrebbe sentirsi offeso?