Lo so, la mia è una voce fuori dal coro, o forse no, forse non sono il solo a cui questo video, anzi questi video, suscitano più amarezza e indignazione che divertimento e ammirazione.
Non riesco a ridere guardandoli, non riesco proprio a sorridere. Io non vedo una divertente esibizione di squadra, quello che vedo sono alcune centinaia di persone prigioniere, bene o male costrette ad un’esibizione ridicola che rende onore all’ego enorme di qualche idiota.
Detenuti contenti, che ringraziano per questa iniziativa? Ma fatemi il piacere. Sono prigionieri, che dovrebbero dire? Carota e bastone, e magari olio di ricino?
Può darsi che ora, sull’effetto del “successo” dei video su internet, qualcuno di loro ne sia soddisfatto, ma questa non è che la conferma della loro cattività, non solo fisica, ma anche morale. Sono come animali addomesticati soddisfatti per gli applausi del pubblico.
Il problema è che noi blogger, ma anche i giornalisti spesso, nella fretta di pubblicare la notizia in prima linea, la curiosità divertente, il video esilarante, non ci fermiamo che raramente a pensare a cosa veramente ci sia dietro… ed io non faccio eccezione.
Ma qualche volta lo facciamo, e in questo caso penso che un minuto di riflessione ci può far capire quando in fondo siano terribili questi video…
E allora i lemmings siamo noi, che ridiamo, che pubblichiamo, che non pensiamo, correndo come stupidi topi verso il precipizio dell’indifferenza.
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