Può sembrare un controsenso, e forse lo è, ma se dovessi definire la mia posizione nei riguardi della religione dovrei dire che sono un agnostico, simpatizzante cristiano.
Agnostico perché non credo nell’esistenza di Dio, meno che mai di un Dio umanizzato come quello presente nella maggior parte delle religioni monoteiste.
Non credere all’esistenza di Dio sarebbe più precisamente definibile come ateismo, ma in realtà un ateo dovrebbe essere fermamente convinto della NON esistenza di Dio, mentre io più che altro non considero rilevante il problema, e pur non essendo convinto della sua esistenza so di non poterne dimostrare la non esistenza.
Notate come i discorsi tendano a divenire contorti quando si tratta questo argomento?
Alla stessa maniera non credo nella vita oltre la morte. In nessun tipo di futuro successivo, niente risurrezione alla fine dei giorni, niente reincarnazioni, niente vagolare di fantasmi…
Ma allora perché cristiano? E soprattutto che razza di cristiano può essere uno che non crede in Dio e nella risurrezione?
Il fatto è questo. Non credendo in Dio per me Cristo rimane semplicemente un uomo.
Un uomo con delle idee, una filosofia, una vita. Quello che ci è arrivato sulla sua filosofia e la sua vita probabilmente non è esattamente la verità storica, ma questo non ha molta importanza. Quello che conta alla fine è quanto ci è stato riportato, e su quello baso le mie opinioni.
E’ dunque come filosofo e come uomo che io valuto Cristo. E nella sua filosofia trovo molte cose che mi piacciono. Non sposo la filosofia cristiana in toto si intende, ma c’è del buono, in larga parte. E non è l’unica che contiene cose interessanti.
La mia posizione verso la Chiesa, quella con la C maiuscola, si può riassumere in una frase: odio la curia, tollero il clero, ho simpatia per i preti, amo la gente.
Avrò modo di tornarci, per stasera mi pare abbastanza…
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